
Una delle piazze più belle di Napoli trasformata in luogo simbolo del degrado controllato massicciamente dalla microcriminalità
Ieri pomeriggio altri tre scippi a Piazzale Tecchio. Le vittime due studenti della Federico II e una commessa. Gli studenti hanno dovuto “cedere” gli zainetti contenenti computer e documenti. La commessa ha dovuto “mollare” il telefono cellulare. Vittime dei soliti delinquenti alla guida di motorino. Una situazione assurda, inaccettabile. Rapine e scippi che si verificano a duecento metri dal commissariato di Polizia e a settecento metri dalla caserma dei carabinieri. E non solo. Tutte le telecamere di videosorveglianza continuano a rimanere spente. Vengono attivate solo durante le partite di calcio o i grandi eventi che si svolgono allo Stadio San Paolo.
Le foto scattate dal cronista de Il desk.it si commentano da sole. La zona è completamente isolata. Gli studenti e i lavoratori sono le prede preferite dei malviventi.
LA VICENDA ARRIVA IN PARLAMENTO. Il deputato Alessandro Amitrano del Movimento 5 Stelle ha chiesto l’immediato rafforzamento del controllo sul territorio. “A Fuorigrotta, in particolare nella zona Mostra d’Oltremare, piazzale Tecchio, Stadio San Paolo, si registra un fortissimo aumento di rapine e scippi perpetrati da giovani in scooter. Si è arrivati ad una media di circa un episodio al giorno. Vittime preferite: studenti, insegnanti e volontari delle Universiadi. Per fermare questa escalation intollerabile servono subito più controlli e l’immediato arrivo dei rinforzi per le forze dell’ordine annunciati dal ministero dell’Interno per Napoli, in particolare in vista dell’inizio delle Universiadi – sottolinea Amitrano – Occorrono presìdi fissi di polizia e carabinieri – ha osservato – e un immediato potenziamento del controllo del territorio per garantire più sicurezza sia ai residenti che al quartier generale delle Universiadi che si trova proprio all’interno della Mostra d’Oltremare. Un sito strategico che dovrebbe essere adeguatamente presidiato”, ha concluso il parlamentare.
Ciro Crescentini