Campania, i sindacati chiedono a De Luca lo stop dei cantieri nelle ore calde e la cassa integrazione

Da alcune amministrazioni locali sono arrivate le prime ordinanze che vietano le attività sopra i 35 gradi,

 

Arriva il caldo estivo con alte temperature e i lavoratori edili sono in allarme per salvaguardare la loro salute. Necessario cambiare l’organizzazione del lavoro nei cantieri e proteggere chi è direttamente esposto al sole, rischia colpi di calore, infortuni, spesso mortali, il rischio di malattia professionale.

Da alcune amministrazioni locali sono arrivate le prime ordinanze che vietano il lavoro sopra i 35 gradi, ma non basta. Bisogna emanare interventi e provvedimenti normativi strutturali che riconoscano definitivamente l’accesso alla cassa integrazione per eventi climatici.

Recentemente la Regione Lazio ha emanato un’ordinanza per proteggere i lavoratori esposti al caldo eccessivo. L’Ordinanza, firmata dal presidente Francesco Rocca, impone il divieto di svolgere lavori nei settori agricolo, florovivaistico e nei cantieri edili durante le giornate di massimo calore. Questi lavoratori, infatti, sono particolarmente vulnerabili allo stress termico e ai colpi di calore a causa della prolungata esposizione al sole e alle alte temperature.

Francesco Rocca ha evidenziato che l’Ordinanza rappresenta una misura di protezione e sicurezza pubblica, affermando che la Regione Lazio pone fine ai lavori usuranti nelle giornate di massimo calore. In queste giornate, verranno vietate tutte le attività lavorative nei settori agricolo, florovivaistico e nei cantieri edili, con l’obiettivo di prevenire morti e incidenti sul lavoro.

L’Ordinanza mira a ridurre l’impatto dello stress termico e prevenire gravi conseguenze per la salute dei lavoratori. La Regione Lazio intende promuovere l’Ordinanza su tutto il territorio regionale, coinvolgendo Prefetti, Sindaci, Aziende sanitarie locali, Organizzazioni sindacali, Associazioni di categoria e datori di lavoro per garantirne l’ampia diffusione.

La Fillea Cgil di Napoli e di Caserta, organizzazioni sindacali del settore dell’edilizia hanno chiesto al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca di emanare un provvedimento simile.

Occorre, a nostro avviso, non solo un provvedimento per regolamentare gli orari di lavoro ma – sottolinea Giuseppe Mele segretario generale della Fillea Cgil Napoli – anche una cassa integrazione specifica che garantisca la tenuta del salario per i lavoratori durante quelle fasce orarie in cui vengono sospese le attività”.

Sulla stessa lunghezza d’onda, Irene Velotti segretario generale della Fillea Cgil di Caserta. “Contro il gran caldo atteso nei prossimi giorni bisogna ridurre le ore di esposizione, anche cambiando provvisoriamente gli orari di lavoro e per le imprese più grandi utilizzando la turnazione, evitando le ore centrali più calde e fornendo acqua e sali minerali oltre che pause per ristorarsi in locali freschi – evidenzia Velotti che invita “le aziende edili alla responsabilità sociale per rischio caldo. Ciò che non va fatto è aumentare le ore di lavoro, così come è stato richiesto dal cantiere del Policlinico per far fronte allo stato di avanzamento lavori”.

Sul territorio casertano “l’attività nei cantieri – spiega la Velotti – è a pieno regime e lo è stata anche la scorsa settimana quando si sono sfiorati i 40 gradi. E nelle prossime settimane si attendono ondate di calore che metteranno a dura prova settori come quelli dell’edilizia. Ma in alcuni territori, per esempio nel Lazio, la Regione, mediante una ordinanza, è intervenuta a tutela dei lavoratori, mentre tutto tace in Campania dove si attende il sollecito intervento del presidente De Luca”.Il caldo eccessivo – ricorda la Velotti – aumenta fortemente il rischio per la salute e sicurezza dei lavoratori in cantiere.

CiCre

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