Elezioni, Potere al Popolo e Manifesta contrari all’accordo Conte-De Magistris

L’ex sindaco di Napoli non demorde e va avanti per stringere l’intesa con i pentastellati

Potere al Popolo e le Cinque ex parlamentari pentastellate di ‘Manifesta’ sarebbero orientati a prendere le distanze dal cosiddetto “terzo polo” di Giuseppe Conte e dal gioco a tutto campo dell’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris.

Le ragioni sono squisitamente politiche. Eloquenti le posizioni assunte da esponenti di Pap nelle ultime ore. “Il governo Draghi e Meloni hanno portato l’Italia in guerra contro la Russia, hanno inviato armi (e continuano a farlo), hanno deciso di aumentare le spese militari, hanno proclamato sanzioni di cui paghiamo e pagheremo costi enormi. Questo contro la grande maggioranza del popolo italiano – sottolinea Giorgio Cremaschi, uno dei principali esponenti di Potere al Popolo – Conte, che avrebbe duramente rotto con Draghi mentre invece i suoi ministri sono ancora dentro il governo, già che dice Conte sulla guerra? – domanda Cremaschi – Nulla, proprio nulla di concreto. Nei 9 punti presentati a Draghi, oggi immeritatamente considerati la Bibbia di non so quale “sinistra”, la guerra non è nemmeno nominata. Cosa chiedono i Cinquestelle sulla guerra, a parte essere trattati meglio ed essere considerati veri euroatlantici da tutti gli altri? Nulla. Essi in realtà non si sono mai davvero pronunciati contro l’impegno bellico italiano e credo che se si votasse cento volte su questo, come la prima volta sarebbero a favore”.

E Conte in politica estera ha espresso una posizione in linea con il pensiero unico dominante. “In politica estera la nostra posizione ad esempio è stata sempre chiara: collocazione euro-atlantica, ma senza inginocchiamenti – ha dichiarato l’ex premier in un’intervista concessa nelle ultime ore al Corriere della Sera. Dichiarazioni che avrebbero ulteriormente fatto infuriare i militanti.

Contrarie al “terzo polo progressista” proposto da Conte anche le 5 parlamentari ex pentastellate dell’organizzazione politica Manifesta. Manifesta non è formata da cinque scappate di casa ma donne che hanno fatto una esperienza profonda e radicale in quel partito. “Valutare cosa abbiamo da portare al tavolo della discussione sarebbe il minimo per essere non dico accorti ma consapevoli – spiegano alcune parlamentari – Temo ci sia affretti sulle valutazioni senza accurata e lungimirante analisi politica”.

De Magistris non demorde, non si lascia condizionare dalle contrarietà e dalle critiche e continua a mantenere i contatti con gli esponenti pentastellati per costituire il “Polo dei non allineati”.

L’ex Pm non ha ancora parlato con Conte ma non è escluso un incontro a Roma nelle prossime ore. Per De Magistris “ragionare insieme è doveroso”, puntando su un programma fatto di “istanze pacifiste, ambientaliste, incentrate sulla necessità non più rinviabile di un’agenda sociale vera”. Anche Rifondazione comunista è pronta a stringere un patto con il M5s. Per il segretario Maurizio Acerbo, l’obiettivo è formare un’alleanza che “si pone l’obiettivo di fermare la guerra e di togliere l’Italia da quel gruppo di Paesi, di cui fanno parte oltre a noi solo Polonia e Gran Bretagna, totalmente piegati al volere degli Usa e della Nato”.

CiCre

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