Bolzano, morto uno dei sei operai feriti nella fabbrica Aluminium

Bocar Diallo 31 anni origine senegalese era arrivato come profugo e aveva ricevuto asilo politico

E’ morto all’ospedale di Verona, Bocar Diallo 31 anni, uno dei sei operai feriti venerdì notte nell’incidente all’Aluminium di Bolzano. L’uomo di origine senegalese era stato trasportato di notte in elicottero al reparto grandi ustionati di Borgo Trento, dove però ieri sera è deceduto per la gravità delle ferite.

 Bocar Diallo, per realizzare il suo sogno di migliorare le condizioni di vita della sua famiglia, ha attraversato il deserto e sfidato la morte nel mar Mediterraneo per poi arrivare a Bolzano attraverso l’isola di Lampedusa. Era arrivato in Italia come profugo e aveva ricevuto asilo politico. A Bolzano si era costruito una nuova esistenza. Nonostante il 31enne avesse un lavoro nello stabilimento siderurgico, come molti migranti, faceva fatica a trovare un alloggio.


Viveva infatti nel maso Zeiler, un ex edifico agricolo nel rione Gries, nel quale attualmente trovano accoglienza 28 uomini come anche una giovane donna nigeriana, che con i suoi due piccoli bambini vive nell’appartamentino di Karin Cirimbelli, la responsabile del progetto di accoglienza.


Era un ragazzo d’oro, tutto lavoro, casa e preghiera”, racconta la bolzanina. “E’ venuto da noi a marzo. Lavorava, ma gli serviva un posto dove dormire. Un giorno – non lo dimenticherò mai – lui mi accusò in modo bonario di non occuparmi sufficientemente di lui. Io gli risposi: ‘Tu ce la fai da solo, sei in gamba, ci sono altri che sono più vulnerabili’“.


Gli abitanti del maso Zeiler oggi sono in lutto, hanno perso un coinquilino e un amico. L’edificio alcuni anni fa è stato messo a disposizione dall’imprenditore bolzanino Hellmuth Frasnelli.

CiCre

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